Salmo 14

1 Lo stolto ha detto nel suo cuore: Non c´è Dio.
Si sono corrotti, si son resi abominevoli nella loro condotta; non v´è alcuno che faccia il bene.
2 L´Eterno ha riguardato dal cielo sui figliuoli degli uomini per vedere se vi fosse alcuno che avesse intelletto, che cercasse Iddio.
3 Tutti si sono sviati, tutti quanti si son corrotti, non v´è alcuno che faccia il bene, neppur uno.
4 Son essi senza conoscenza tutti questi operatori d´iniquità, che mangiano il mio popolo come mangiano il pane e non invocano l´Eterno? 5 Ecco là, son presi da grande spavento perché Iddio è con la gente giusta.
6 Voi, invece, fate onta al consiglio del misero, perché l´Eterno è il suo rifugio.
7 Oh, chi recherà da Sion la salvezza d´Israele? Quando l´Eterno ritrarrà dalla cattività il suo popolo, Giacobbe festeggerà, Israele si rallegrerà.

 

Meditazione del 25/07/2014

 

Da questo salmo emerge un giudizio tutt'altro che lusinghiero della razza umana: per dirla in una sola parola, l'uomo è stolto! Oggi, vorrei richiamare la vostra attenzione sui primi tre versi. Il verso di apertura afferma:”Lo stolto ha detto in cuor suo:”Non c'è Dio”.

 

Al giorno d'oggi, la parola stolto, può suonare strana alle nostre orecchie, perché non è più tanto presente nel linguaggio corrente. Qualunque vocabolario della lingua italiana definisce così lo stolto:”Persona che dimostra poca intelligenza, poco cervello, persona stupida”. Certamente il termine è offensivo, specialmente, per quella persona alla quale è diretto. La Parola di Dio, invece, usa questo termine per indicare quell'uomo che inconsciamente dice:”Dio non esiste”.

 

Eppure in Romani 1:19-21 è scritto che:”quel che si può conoscere di Dio è manifesto in loro, avendolo Dio manifestato loro; infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili, perché, pur avendo conosciuto Dio, non l'hanno glorificato come Dio, né l'hanno ringraziato; ma si son dati a vani ragionamenti e il loro cuore privo d'intelligenza si è ottenebrato”.

 

Si racconta di un ateo che un giorno chiese a Newton "Chi avesse creato tutto il sistema solare nel suo insieme". Lui rispose: "Nessuno!" Secondo quanto afferma la Bibbia, questo è, purtroppo, il pensiero dello stolto, perché significa negare l'esistenza di Dio! Noi sappiamo che:"Nel principio Dio creò i cieli e la terra. La terra era informe e vuota....e Dio disse:"Sia luce!" E luce fu (Genesi 1:1-3). Ogni cosa è stata fatta per mezzo di lei (la Parola); e senza di Lei neppure una delle cose fatte è stata fatta (Giovanni 1:3).

 

Colui che ricerca e riconosce Dio viene considerata da Dio stesso una persona intelligente. "Il verso 2 dichiara appunto questo:”Il Signore ha guardato dal cielo i figli degli uomini, per vedere se vi è una persona intelligente, che ricerchi Dio”.

 

Nella società odierna è sempre più facile, rispetto a tanti anni fa, trovare persone che, senza alcuna vergogna si definiscono atei, liberi cioè da quei condizionamenti e dalle tradizioni imposti dalla religione. Per l'uomo di oggi, il termine ateo significa, quindi, essere libero mentre per la Bibbia questo modo di pensare significa stoltezza.

 

Una cosa ci colpisce nella ribellione dell'ateo verso Dio: che egli non voglia ragionare e cerca di nascondersi dietro il paravento del suo modo di pensare, proprio come fece Adamo nel giardino dell'Eden quando pensava di potersi nascondere dietro gli alberi. Ma non c'è posto dove ci si possa nascondere dalla presenza di Dio.

 

Da quello che Dio afferma al verso 3, dobbiamo prendere atto che, sulla terra, purtroppo, tutti si sono sviati, tutti sono corrotti, non c'è nessuno che faccia il bene, neppure uno”. Già un'altra volta Dio si espresse più o meno con le stesse parole. Fu poco prima del diluvio universale. “La terra era corrotta davanti a Dio; la terra era piena di violenza. Dio guardò la terra; ed ecco, era corrotta, poiché tutti erano diventati corrotti sulla terra” (Genesi 6:11,12).

 

Ancora oggi come nel principio, Dio cerca l'uomo non per punirlo, ma per ricondurlo a sé, per farlo ragionare. Egli vuole cambiare il sentimento del cuore dell'uomo stolto, quell'uomo il cui cuore afferma:”Non c'è Dio”.

 

E' il cuore la sede dei sentimenti umani, là risiede la nostra ribellione e la nostra debolezza, perciò dobbiamo stare attenti affinché in esso non alberghino questi sentimenti che ci portino a credere di appartenere al Signore mentre col nostro modo di fare, ci nascondiamo dietro qualche paravento.

 

Il salmista dice che “lo stolto ha detto in cuor suo”, ed è nel nostro cuore che spesso lasciamo crescere sentimenti ed attitudini che non sono graditi a Dio, e che, quindi, ci allontanano da Lui, conducendoci gradualmente alla stessa condizione dell'uomo considerato stolto. Vogliamo quindi continuare a ricercare Dio attraverso la nostra vita, attraverso una vita di preghiera. Dio ci benedica

Salvatore Tolomeo